Il made in Italy dell’alta moda sposa ci regala una bella sorpresa: la designer Luana Polimeni. Con il suo brand, Dress the Soul, la stilista propone abiti da sposa davvero originali e dalla massima attenzione nelle lavorazioni e nei tessuti.
The Dress ha intervistato la designer per conoscere meglio le sue creazioni.
Domanda: “Dress The Soul” è il nome che hai dato al tuo brand affiancato al tuo nome: puoi spiegarci come hai sviluppato l’idea e cosa significa per te?
Risposta: <<Molto spesso negli anni le nostre clienti dopo aver indossato un abito riportavano una frase specifica: “Luana, è come se questi abiti avessero preso improvvisamente vita là fuori, come se avessero un'anima”. Andando aventi questa frase ritornava sempre più spesso e la cosa bella è che questo le rendeva felici. Così nacque l’idea; creare un brand che facesse vivere questa esperienza.>>
<<Dress the soul – prosegue la designer - vuole essere una moda che rappresenta l’interiorità di chi lo indossa ma anche di chi la crea, vuole essere una moda che perdura nel tempo meno schiava dai concetti di consumo di massa, più esclusiva tanto da avere la capacità di parlare di quell’anima che la sta indossando, bella ad ogni tempo. Delicata unica e immortale.>>
Come definiresti la sposa Luana Polimeni e come nascono le tue collezioni?
<<La mia sposa ha un romanticismo moderno, è dinamica e fresca, è nuova ma ha sempre il cuore ben saldo nella tradizione. Le collezioni nascono da una storia che io stessa scrivo con lo scopo di tracciare l’emozione di tutta la collezione. Dopo, sulle linee guida della storia, creo le mie palette colore che poi dipingo sugli abiti e traccio tutti i dettagli per costruire qualcosa che abbia un messaggio ben chiaro.>>
Hai creato il tuo brand nel 2015 con un’importante eredità, essendo la terza generazione di una famiglia di couturier: cosa hai portato con te dalla tradizione di famiglia e cosa invece pensi di aver portato in termini di unicità?
<<C’è tanto della tradizione di famiglia in quello che è oggi il brand: prima di tutto mi hanno trasmesso l’etica morale e poi tante tecniche di base molto salde che mi consentono di raggiungere i migliori risultati nella confezione. In termini di unicità, probabilmente ho portato dentro la mia voglia di sperimentare nuovi processi creativi che mi consentono di spingermi oltre, come l’idea di dipingere a mano sui capi per renderli unici ed esclusivi, per renderli “dress the soul”>>.
Ammirando alcuni modelli e dettagli come le conchiglie, i ricami e le trasparenze a ricordare le reti dei pescatori, le applicazioni in tessuto a ricordare le onde del mare, sembra di cogliere anche un certo amore per la tua terra …
<<Assolutamente sì, c’è tanto della mia Calabria nelle collezioni, c’è un amore infinito per le sue origini dalla “Magna Grecia” ai colori dei meravigliosi tramonti sullo stretto, al mare. Ha tanta voglia di dare questa terra, basta saperla ascoltare. Parlare di lei in termini di bellezza vuole anche essere un riscatto per il suo valore autentico troppo spesso bistrattato.>>
Nelle tue creazioni, si nota un abbinamento audace di tessuti diversi e dalle lavorazioni innovative, sicuramente frutto di un grande lavoro di ricerca e sperimentazione …
<<Sì, come accennavo prima, una delle mie caratteristiche è la sperimentazione; una delle tecniche alla quale sono particolarmente legata è l’utilizzo della foglia oro 22kt che inserisco sugli abiti, frutto di svariati tentativi che mi hanno portato alla fine ad idearne uno stabile e luminoso. Amo l’oro sui tessuti come gocce di sole cucite addosso. Amo poi abbinare tessuti leggeri a contrasti decisi e corposi, mi piacciono molto questi contrasti.>>
I tuoi abiti da sposa giocano anche molto sui diversi volumi e sulle applicazioni e i ricami davvero originali, quali sono i dettagli ed i tessuti che preferisci e pensi possano rappresentare al meglio la tua sposa?
<<Probabilmente ciò che accomuna tutte le mie collezioni è la leggerezza. L’organza è immancabile: leggera trasparenza dal delicato volume e rigorosamente in seta pura. Nella collezione Sposa 2020 ho inserito un tessuto nuovo dal tatto più rustico e audace, il Gazar di seta, che ha una trama più corposa ma riesce ad essere comunque molto leggero e luminoso. Amo la sua associazione con le microperline. I ricami sono esclusivamente fatti tutti a mano e i dettagli grafici in trasparenza. Il risultato è costruito ma non pesante perché il corpo di una donna deve rimanere sempre libero nel movimento: mai imbrigliare le curve di un essere così leggero.>>
Tra le tue collezioni, spiccano sicuramente gli abiti dipinti a mano: puoi spiegarci i passaggi di queste creazioni, dall’ispirazione fino alle varie fasi di lavorazione?
<<Cominciano sempre con una storia, come un quadro descritto a parole. In seguito, lo dipingo su tela creando la palette dei colori per la collezione. Estrapolo poi le parti che più mi emozionano e le dipingo sugli abiti. Le tecniche che uso sono diverse e variano a seconda del risultato che voglio ottenere. Con i pennelli uso spesso una tecnica che crea un effetto acquarellato sul capo finito. Oppure aerografati, per un risultato ancora più nitido e incisivo.>>
Come immagini la sposa Luana Polimeni tra dieci anni? Cosa vorresti per lei e per il mondo brilla couture made in Italy?
<<Autentica. La moda riflette sempre l'atmosfera di un momento storico e culturale, pertanto più che immaginare spero in una sposa che sia autentica, meno plagiata dall’ossessione di una bellezza effimera e superflua fatta invece di valori, che racconta un’estetica forte decisa, consapevole, irresistibile! Mi piacerebbe che tutta la moda perseguisse questo obiettivo, mi piacerebbe che il made in Italy ritrovasse questa sua essenza, perché secondo me oltre al grande bagaglio di tessuti pregiati di manifatture eccellenti quello che ha sempre reso diverso da tutto il resto del mondo il prodotto italiano è la capacità degli italiani stessi di avere un sogno e di saperlo creare con certosino amore e devozione affinché tutti lo possano avere.>>
(Photo credits Luana Polimeni)